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SENTI UN PROFUMO E VEDI UN RICORDO


Chi non ha mai fatto un balzo indietro nel tempo sentendo un odore anche solo per pochi secondi che pervadendo le proprie narici, ha riportato alla mente ricordi vividi e delineati cose se fossero il presente.

Un enorme potere che ha la nostra percezione olfattiva. Un odore, un profumo, ci colpisce proprio lì, diritto al cuore, e la memoria olfattiva ne è la responsabile: un tuffo nei ricordi che fa salire in gola quella nostalgia per qualcosa che è stato e che vorremmo rivivere oppure dimenticare ; questa scelta spetta a noi. La memoria olfattiva risulta essere più precisa e attendibile di quella cosciente.


L'olfatto si caratterizza per alcune peculiarità: si tratta di un processo complesso che coinvolge meccanismi cognitivi molteplici che vanno dall'individuazione all'identificazione fino alla rappresentazione mentale, operazioni che richiedono attenzione e memoria ed è proprio la componente mnestica l'aspetto più cognitivo maggiormente collegato all'olfatto, dato che assicura la conservazione delle percezioni sensibili, che permette il riconoscimento della fonte da cui e stato tratto e ci conduce al ricordo.


Particolarità della modalità di immagazzinamento delle informazioni olfattive è che esse vengono conservate in maniera olistica, ossia come una percezione unica, seguendo il principio del “tutto o niente”: il loro sottrarsi all'analisi in tratti elementari li rende più resistenti alle interferenze retroattive, cioè all'oblio causato dagli apprendimenti successivi a quello iniziale, ma non tanto alle interferenze proattive, in cui le vecchie associazioni tendono ad inibire i tentativi di formarne nuove con gli stessi stimoli (Engen, 1982).

A questo si aggiunge che spesso la codifica e la successiva memorizzazione di informazioni olfattive avviene in modo inconsapevole: raramente decidiamo di memorizzare un odore consapevolmente mentre è certo noto come, seppur appreso implicitamente e inconsapevolmente, un ricordo olfattivo e un'emozione suscitata dal percepirlo possa influenzare le nostre preferenze affettive e i nostri comportamenti nel quotidiano.


Da questo si può affermare che la relazione odore-episodio è asimmetrica: un odore ci riporta alla memoria episodi del passato con ricchezza di particolari, ma la rievocazione di una particolare circostanza non ci permette di rivivere internamente l'esperienza di un odore. Questo causa un problema, ossia la quasi impossibilità da parte di un individuo di rievocare liberamente e consapevolmente un odore noto.


Niente è più memorabile di un odore, capace di resistere al logorio del tempo come nessun altro dato sensoriale. Un fenomeno particolare e legato alla memoria olfattiva è la “Sindrome di Proust”, ossia l'abilità degli odori di evocare spontaneamente, in modo vivido e fortemente emotivo, eventi autobiografici del passato. Il fenomeno prende nome da Marcel Proust, il quale descrive, nelle “Recherche” (Proust, 1985), un particolare evento che lo colpisce nelle sue percezioni olfattive e nella sua memoria: egli afferma che percependo l'odore delle Madeleine si ricorda improvvisamente della propria infanzia, della zia Léonie che gliele offriva e di quando egli le mangiava.

Nietzsche correla l'olfatto alla sagacia e alla istintualità. Diceva che l’arte dello psicologo non è tanto nel ragionare quanto nel subodorare. Avere fiuto significa avere uno strumento sopraffino per l'investigazione psicologica e morale, quindi, per conoscere. L'olfatto è legato a doppio filo con il senso del gusto ed è connesso al mondo delle emozioni. Non ce ne accorgiamo ma ogni emozione ha un odore particolare (la rabbia, per esempio, ha un odore acido), questo perché ognuna dà luogo alla produzione di uno specifico ormone all’interno dell’organismo. Questa qualità quasi dimenticata ci guida nelle nostre relazioni.


I detti popolari: "Vado a naso", "Mi prude il naso", "Mi è saltata la mosca al naso", non nascono senza un perché. La memoria olfattiva spesso ci conduce quasi per mano verso alcune scelte che vanno oltre il confine della nostra coscienza. La memoria olfattiva ci guida nella scelta del partner, ci mette in guardia quando un cibo non è commestibile, ci fa venire l'acquolina.


Nei neonato fondamentale importanza ha il profumo della mamma che la fa riconoscere e genera una sensazione di sicurezza e beatitudine . Tutti i sensi si sviluppano a partire dallo stesso foglietto embrionale: l’ectoderma. Il nervo olfattivo si forma alla settima settimana di gestazione e a due mesi il feto è già capace di sentire l'odore di mamma, che riconoscerà immediatamente dopo il parto.


Nalla coppia l’odore è fondamentale e scatena attrazione reciproca, è come un impronta digitale “inimitabile”. I ferormoni, dal greco, portare (phero) eccitazione (orme), è il nome che viene dato ad alcune sostanze prodotte dagli organismi viventi a basse concentrazioni con la funzione di segnali. Un esempio sono i ferormoni sessuali che vengono scambiati per contatto o per stimolo olfattivo e che provocano interesse sessuale in un altro individuo.


Il profumo ha il potere di evocare un ricordo e stimolare sensazioni di benessere puro, ecco perché migliaia di persone ne fanno uso per arricchirsi di un potere straordinario: quello di suscitare un’ emozione. E le donne ne hanno generalmente uno per ogni periodo delle loro vita, che è complice di ricordi che , spiacevoli o piacevoli, quando riaffiorano la fanno da padroni per l intensità che hanno.


L’usanza di profumarsi è cosa antica, si sa, con forme molto diverse nel corso della storia: 5000 anni fa, già inebriava i luoghi arabi, infatti proprio gli Egizi erano coloro che ne facevano un grande uso; mirra, incenso, aloe, sono gli ingredienti che hanno dato inizio alle fragranze più famose fino ad oggi.

Al tempo di Luigi XIV, quando era necessario mascherare gli odori corporali dovuti alla mancanza di igiene personale, i profumi erano molto più forti .



Oggi è considerato di pessimo gusto se la presenza di una donna si avverte dal suo profumo prima che sia possibile vederla, anche se il suo arrivo è annunciato da un’essenza molto in voga o di un marchio famoso.

La discrezione non guasta mai, anche nel calibrare la quantità dell’invisibile alone che puo’ essere addirittura invadente e spiacevole.


ll profumo in se stesso sottolinea la personalità sia di una donna che di un uomo e dà maggior fascino oltre a un motivo in più per farsi ricordare. Reagendo con la pelle si arriva all’obiettivo desiderato di trovare il mix di essenze più adatto quando ci sentiamo bene “dentro “ il nostro profumo e quando percepiamo, se non addirittura riceviamo ripetuti commenti verbali positivi, che è gradito a chi ci sta intorno: ecco che abbiamo trovato il profumo che ci contraddistingue.


Simbolo di eccellenza e fascino nessun racconto, foto o video farà rivivere il passato più intensamente e più repentinamente di un odore che una volta vi era associato. Non sottovalutiamo il potere dei nostri sensi e lasciamoci guidare ogni tanto dall’istinto nelle nostre scelte e decisioni , andando “a naso”.

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